Sala della felicità
(libera traduzione del poema del maestro CHENG MAN CHING tra i primi che nel 900 insegnarono il Tai Chi Chuan in occidente)
Cosa è la felicità che si raggiunge con questa pratica?
Non è la sazietà indotta da un sontuoso pranzo che si volatizza quando lasciamo la tavola,
nè il pathos che porta la musica o la leggiadrezza del ballo, sono di durata limitata.
nè la fierezza della bellezza e della gioventù, sono come i fiori, fioriscono per un pò per poi rapidamente svanire.
Non persiste la felicità in questi... possimo anche dimenticarli.
La gioia è nella continua crescita, nell'aiutare e sviluppare noi stessi e gli altri
coltivando ogni talento che il cielo ha donato agli uomini mortali.
La gioia è nel rianimare l'esausto, nel ringiovanire chi è in declinio, nel superare la malattia e la sofferenza.
Con forza e determinazione intraprendiamo questo nuovo cammino,
fortifichiamoci contro la debolezza ed impariamo ad essere autosufficenti.
la nostra risoluzione diverrà l'aria che respiriamo, il mondo in cui viviamo.
saremo così felici come un pesce in acque cristalline.
questa è la felicità che dura, quella che ci accompagnerà fino alla fine dei nostri giorni.
(l'autore utilizza nel poema il termine felicità per indicare la virtù interiore di uno stato dell'anino tranquillo fiero ed appagato)
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